L'alpacca è un termine ben noto agli amanti dell'antiquariato che collezionano le posate antiche e gli oggetti ornamentali creati nei secoli scorsi. 

Fino a metà del Novecento la lega formata in prevalenza da rame, zinco (in parti che oscillano tra il 20 e il 30 per cento) ed in misura minore nichel vantava un ampio impiego nella produzione di suppellettili, anche in ragione della sua somiglianza con il nobile argento.

La vicinanza tra i due è a tal punto acclarata che il nome con cui il quale è rimasta celebre l'alpacca è argentana, essendo a prima vista molto somigliante all'argento, ma decisamente più economica del pregiato metallo bianco.

Ciò spiega facilmente il grande ricorso all'alpacca nella creazione di servizi di posate, monete, gioielli, vasi, soprammobili e tanti altri suppellettili che possiamo trovare nei mercatini d'antiquariato e nei negozi di cose antiche.

Il fatto che sia meno pregiata dell'argento consente, inoltre, ad un vasto pubblico di acquistare pregevoli manufatti antichi in alpacca, i quali fanno splendida mostra su tavole, pareti e vetrine di case elegantemente arredate.